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NON CI SIAMO PROPRIO

𝗚𝗟𝗜 𝗔𝗙𝗙𝗜𝗧𝗧𝗜 𝗧𝗨𝗥𝗜𝗦𝗧𝗜𝗖𝗜 𝗦𝗢𝗟𝗢 𝗔𝗜 𝗥𝗘𝗦𝗜𝗗𝗘𝗡𝗧𝗜 ? 𝗖𝗢𝗦𝗜̀ 𝗦𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗡𝗙𝗜𝗚𝗚𝗘 𝗟𝗔 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗨𝗟𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 ?

È sorprendente che una personalità del calibro dell'architetto D'Agostino riduca il problema in termini così superficiali e riduttivi. Come se non si sapesse che tanti immobili in locazione breve sono di foresti che vivono sì altrove ma che qui ci vengono di tanto in tanto e che per il resto del tempo fanno locazione breve per ottenere un lecito e giusto utile, anche solo per il mantenimento della casa così oneroso a Venezia. Dov’è la speculazione? E dov’è la sottrazione di immobile alla residenzialità? O non è risaputo che Venezia è da sempre meta di persone che la amano pur non vivendoci in pianta stabile? Davvero vogliamo inserire nell’elenco degli speculatori persone che hanno acquistato o ereditato un immobile qui? Queste persone hanno la residenza da qualche altra parte e le si vuole penalizzare per questo? E con esse le lecite società che gli gestiscono le case che hanno residenza fiscale a Venezia? Che qui pagano le tasse? Che hanno dipendenti? Ma un po’ di senso della realtà lo vogliamo impiegare in questa faccenda? E ci piacerebbe tanto sapere sulla base di quale narrazione si può credere che un bilocale a Cannaregio frutti 3.000 euro al mese con la locazione breve, considerato il fatto che le utenze e tutte le manutenzioni mensili (perché questo è!) sono a carico del proprietario e che il mercato non lo consentirebbe! Infastidisce davvero tanto la totale mancanza di considerazione per tutti coloro che fanno affidamento sulla locazione breve per resistere a vivere a Venezia: li sbattiamo tutti fuori per fare posto ad altri? Ma davvero la politica può ancora credere di ingarbugliare le carte cercando di intervenire sull’effetto di una situazione di degrado abitativo antecedente alla diffusione delle locazioni brevi? Degrado per le condizioni in cui si trovavano i tanti appartamenti abbandonati al loro destino da chi se ne era già andato e restaurati grazie e solo alle locazioni brevi. Non sarà che è giunto il momento di prendere il toro per le corna senza sbagliare toro, però? Mi riferisco al Toro per eccellenza, quello che fa tremare i proprietari degli immobili nel concederli con contratti vincolanti in caso di morosità anche non voluta ma imposta da un mercato del lavoro così fragile. I tempi sono profondamente cambiati, nel bene e nel male, ma ce ne accorgiamo solo per quello che ci fa comodo. L’Italia è un Paese abitato da “vecchi” che, inevitabilmente, sono destinati a mancare all’appello dei cittadini; i giovani in età da metter su famiglia sono pochi e messi in condizioni precarie per poterci pensare. Ma davvero vogliamo ridurre tutto al montato problema delle locazioni brevi? Tutto qui? Null’altro dal cappello? Mala tempora currunt





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