𝗜𝗟 𝗥𝗘𝗚𝗜𝗦𝗧𝗔 𝗦𝗘𝗚𝗥𝗘 𝗩𝗜𝗡𝗖𝗘 𝗜𝗟 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗜𝗢 𝗔 𝗕𝗘𝗥𝗟𝗜𝗡𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗜𝗟 𝗦𝗨𝗢 ❞𝗪𝗘𝗟𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗩𝗘𝗡𝗜𝗖𝗘❞ 𝗘 𝗟𝗢 𝗗𝗘𝗗𝗜𝗖𝗔 𝗔 𝗖𝗛𝗜 𝗟𝗢𝗧𝗧𝗔 𝗣𝗘𝗥 𝗜𝗟 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗔𝗦𝗔 𝗙𝗔𝗖𝗘𝗡𝗗𝗢 𝗚𝗨𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗟𝗢𝗖𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗕𝗥𝗘𝗩𝗜, 𝗦𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗥𝗘𝗡𝗗𝗘𝗥𝗦𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗤𝗨𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗧𝗘𝗦𝗦𝗢 𝗗𝗜𝗥𝗜𝗧𝗧𝗢 𝗟𝗢 𝗦𝗧𝗔 𝗖𝗔𝗟𝗣𝗘𝗦𝗧𝗔𝗡𝗗𝗢 𝗣𝗘𝗥 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗥𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗥𝗘𝗦𝗜𝗦𝗧𝗢𝗡𝗢 𝗔 𝗩𝗜𝗩𝗘𝗥𝗘 𝗔 𝗩𝗘𝗡𝗘𝗭𝗜𝗔 𝗣𝗥𝗢𝗣𝗥𝗜𝗢 𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜𝗘 𝗔 𝗤𝗨𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗧𝗘𝗦𝗦𝗘 𝗟𝗢𝗖𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜
Complimenti al Regista Segre per il premio vinto a Berlino per il suo film ma siamo sicuri che sia corretto usarlo come strumento di iniziativa contro le locazioni brevi?
Noi il film lo abbiamo visto e ci è piaciuto per le atmosfere dipinte e il racconto della storia sofferta di una decisione che permette a due famiglie di resistere a vivere a Venezia. Il premio vinto dal Regista Segre ci fa piacere ma troviamo davvero stonato l’uso come strumento contro le locazioni brevi.
Sia chiaro che anche noi siamo preoccupati per lo spopolamento della città (noi qui ci viviamo, il regista Segre no n.d.r.) ma riteniamo la narrazione di chi vuole distruggere un intero comparto produttivo faziosa, non corretta e pretestuosa. Abbiamo prodotto dati che smentiscono la litania che vuol attribuire alle locazioni brevi il triste record al ribasso del numero degli abitanti; abbiamo dimostrato, proprio usando lo strumento tanto caro ai delatori, Insideairbnb, che i dati sul numero delle locazioni brevi diffuso da alcuni è sbagliato perché tiene conto di tutto il territorio, quindi compresa la terraferma, solo allo scopo di generare maggior clamore e rendere odiose le locazioni brevi alla città; si mescolano forme di accoglienza extra alberghiera, B&B, Case Vacanze, affittacamere e locazioni brevi, senza sapere le differenze legali e sostanziali.
Il regolamento che dovrebbe essere scritto secondo quanto previsto dall’emendamento Pellicani (costruito sulla falsariga della proposta di legge di Alta Tensione Abitativa) non darebbe nessuno scampo né ai proprietari né alle società poiché rotazione, 120 giorni e distribuzione nelle diverse aree della città antica non consentirebbero l’economia necessaria per restare a vivere a Venezia per migliaia di persone. Infatti questo accanimento ideologico, lo abbiamo già detto più volte, costringerebbe famiglie intere a dover andarsene, a lasciare la città, con conseguente ulteriore spopolamento e, cosa ancor più grave, senza alcun beneficio per la comunità perché, ci spiace doverlo dire ancora, le locazioni brevi sono la fonte di sostentamento di cittadini di Venezia ma, evidentemente, questa economia infastidisce chi è ancora attaccato a falsi “miti” di rendite passive, di facili guadagni: no, qui si sta parlando della vita e del lavoro di migliaia di persone! Le locazioni brevi, una volta rase al suolo, finirebbero sì sul mercato immobiliare ma in vendita e a prezzi che, che ci piaccia o no, non sarebbero abbordabili per le giovani famiglie tanto sbandierate dai fantasiosi della politica ostile per partito preso.
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